Basilica

La Cattedrale di Nola, dedicata alla Beatissima Vergine ed ai santi Felice Vescovo Martire e Paolino conserva le spoglie di San Paolino trafugate dal complesso paleocristiano di Cimitile tra il IX e X secolo dai longobardi e trasportate prima a Benevento e poi a Roma, ritornate a Nola soltanto nel 1909. Una cappella conserva le spoglie in un’urna bronzea mentre sull’altare maggiore svetta l’Immacolata Concezione fatta in cartapesta secondo l’artigianato tipico della città, famosa a livello internazionale per la festa dei Gigli come molti dettagli in essa presenti, gli angeli reggicero e il soffitto a cassettoni. L’Opera è stata realizzata in collaborazione con manovalanza leccese.

La Cattedrale sorge in Piazza Duomo dove su lato sinistro è visibile la statua dedicata all’imperatore Augusto legato al territorio nolano, nel punto in cui si costruì la basilica inferiore intorno alla sepoltura del corpo di San Felice Vescovo e Martire, mai ritrovato e a cui è collegato il miracolo della Manna che dovrebbe verificarsi nel giorno del dies natalis (15 novembre) con la fuoriuscita della Manna buon auspicio per la comunità (se non avviene nel giorno 15 si ripete l’8 dicembre). La facciata è preceduta da un portico con cinque arcate sorrette da colonne in marmo.

La chiesa collega i due momenti storici, dalla fine del Trecento quando venne costruita per volere del conte Niccolò Orsini al di sopra delle strutture più antiche relative alla basilica inferiore in cui sono ancora visibili una croce gemmata di V-VI secolo ed un altorilievo con Cristo fra gli apostoli di XIII secolo. Distrutta più volte durante i secoli, venne ricostruita in stile neo-rinascimentale dopo un incendio avvenuto nel 1861.

Nel soffitto l’apoteosi di San Felice di Postiglione realizzato nel tardo ‘800, con il ritrovamento del corpo del Santo gettato forse in prossimità di un pozzo dove forse venne costruita la cripta. Salvatore Cepparulo restaura anche l’ambone a cui aveva lavorato Giovanni Merliano nel ‘500 per recuperare ciò che era stato perduto nell’incendio ricordato in controfacciata. Il presbiterio è armonizzato dalle linee architettoniche dell’altare maggiore ideato da Nicola Breglia. 

Annesso alla Cattedrale c’è il Museo Diocesano che conserva alcuni pezzi fondamentali per la storia della cattedrale come ad esempio il polittico di Andrea da Salerno cinquecentesco che decorava l’altare maggiore poi sostituito da una macchina d’altare realizzata con varie statue con l’Assunta e San Paolino.