Politiche Attive

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Le politiche giovanili sono le misure attivate sui territori (dal locale al globale) con l’obiettivo di dar vita ad un sistema di azioni ed interventi a valenza pubblica, che hanno l’obiettivo di offrire ai giovani mezzi, opportunità, strumenti e possibilità e percorsi per vivere in modo pieno e positivo la transizione alla vita adulta, intesa come condizione di maggior autonomia e status di piena cittadinanza, quale fruibilità piena di diritti e doveri. In base ad alcune specifiche ricerche emerge che con politiche giovanili si intende un approccio duplice, articolato nello sviluppo e nella promozione di due categorie di misure:

-azioni che hanno i giovani come destinatari diretti dei provvedimenti (quindi persone appartenenti ad una precisa fascia d’età): sono azioni rivolte specificamente ai giovani negli ambiti dell’apprendimento non formale, la partecipazione e il volontariato, l’animazione socio-educativa, la mobilità e l’informazione;

-azioni di integrazione, basate su un approccio trasversale, intenzionali (di breve e di lungo periodo) in tutti quegli ambiti che influiscono sulla vita dei giovani stessi, in particolare l’istruzione e formazione, lavoro, diritto allo studio, Università, ricerca, casa, giovani coppie, pari opportunità, diversità culturale, trasporti, servizio civile, accesso al credito, l’occupazione e imprenditorialità, salute e benessere, sport, turismo giovanile, la partecipazione civica, associazionismo, rappresentanze ed organizzazioni giovanili, volontariato, l’inclusione sociale, i giovani nel mondo, creatività, arte e cultura. La trasversalità dell’approccio permette di tener conto delle specificità della condizione del giovane nella fase di programmazione, attuazione e valutazione, in tutti questi settori. Se per questi interventi la fascia d’età dei destinatari è molto ampia (arrivando anche fino ai 40 anni per alcune misure), gli interventi di natura specifica sui giovani, generalmente si concentrano su una fascia dai 13 ai 25 anni. L’attenzione dell’Unione Europea su queste materie è molto alta, ma la competenza su queste misure è dello Stato, che si organizza secondo i dettati legislativi propri, quindi in Italia secondo il principio della competenza concorrente delle Regioni e della sussidiarietà orizzontale (cioè con il coinvolgimento attivo di Terzo settore, organizzazioni giovanili e giovani stessi, art. 118 Costituzione). Gli Enti locali, quando progettano intenzionalmente a favore delle giovani generazioni, procedono per Piani Locali, una metodologia di lavoro proposta dalla Rete nazionale Iter.